Mostra di storie e di tecnologie

La storia dell'informatica è proposta come strumento per incuriosire i giovani allo studio delle discipline scientifiche.
La mostra si propone di superare la tradizionale esposizione dei calcolatori storici come semplici cimeli. Sono invece strumenti affascinanti da tenere in vita, per spiegarne le tecnologie e mostrarle in funzione. Alla mostra sono associati laboratori didattici basati sulle ricostruzioni di macchine realizzate dal progetto HMR.


Luoghi, orari, prenotazioni e informazioni

La mostra è allestita nelle sale del Museo degli Strumenti per il Calcolo di Pisa, in Via dei Macelli, traversa di Via Bonanno Pisano, a fianco della Facoltà di Farmacia (mappa).

La mostra è stata aperta al pubblico fino al 31 marzo 2012.
In questo periodo è stata visitata da circa 1100 persone,
in maggioranza scuole che hanno richiesto visite guidate
(38 gruppi, 877 persone) e laboratori didattici
(HMR-L1 562 persone, HMR-L2 81 persone,
HMR-L2 221 persone, HMR-L2 172 persone).

Fino al 31 maggio 2012, scuole e gruppi organizzati (min. 10, max 25 persone) possono ancora richiedere visite guidate (~1h) e laboratori didattici (~45' ognuno). Altri interessati possono aggregarsi alle visite già prenotate.

Altri appuntamenti con le vicende delle prime macchine pisane e, in generale, con la storia dell'informatica e delle sue numerose ricadute e connessioni sono descritti alla pagina degli Incontri di CEP50.

Visite guidate, laboratori e seminari sono gratuiti per tutti.


Per prenotazioni e informazioni:
CEP50@di.unipi.it
tel: 050 2213178, 050 2212704
fax: 050 2212726


La CEP prima della CEP

È la Macchina Ridotta, il primo calcolatore realizzato nel 1957 e utilizzato per quasi un anno per applicazioni scientifiche. Per lungo tempo sottovalutata e quasi ignorata dalla storia dell'informatica italiana, la MR è invece un successo importante ottenuto oltre tre anni prima della CEP completata nel 1961, un tempo enorme considerato il velocissimo sviluppo dell'informatica in quegli anni. Un'importanza che non risiede solo negli ovvi motivi cronologici, ma anche nella rilevanza tecnologica delle soluzioni adottate a confronto con le macchine contemporanee della MR.

La riscoperta della Macchina Ridotta è un risultato del progetto HMR ottenuto applicando alla storia dell'informatica i metodi dell'archeologia sperimentale. La comprensione piena delle tecnologie del tempo ha permesso di ricostruire le macchine, di capirne la rilevanza e di apprezzare il lavoro di studio e affinamento dei progetti svolto dai ricercatori pisani. Ne emerge una nuova prospettiva che aggiunge dettagli e spessore alla storia dell'informatica italiana.

Percorso della mostra

Il percorso della mostra segue la storia del progetto CEP. Come introduzione, il progetto CEP è collocato nella più ampia cronologia della storia dell'informatica, dagli inizi ai giorni nostri. Quindi la mostra dedica ampio spazio ai primi anni del progetto e al suo primo importante risultato: la Macchina Ridotta.

La Macchina Ridotta è confrontata con i calcolatori del suo tempo, mostrando il valore tecnologico del suo primato anche a confronto con i più avanzati progetti internazionali. Le tecnologie e le soluzioni adottate nella progettazione della Macchina Ridotta sono descritte e spiegate, dando particolare risalto al lavoro di ricerca che condusse dal primo progetto del 1956 alla macchina che poi fu effettivamente realizzata nel 1957.

La ricostruzione della storia e della tecnologia della MR offrono l'occasione per presentare i metodi di archeologia sperimentale dell'informatica utilizzati dal progetto HMR per la ricostruzione virtuale della MR, il restauro del suo software di sistema e la realizzazione di una replica dell'addizionatore a 6 bit, primo "pezzo" costruito a Pisa, e mostrato in funzione durante le visite guidate.

La mostra propone quindi una nuova collocazione della CEP definitiva, il cimelio più importante oggi conservato al Museo. La nuova disposizione è fedele alla realtà originale sia nel posizionamento che negli spazi.

Il percorso prosegue quindi con le ricadute sul territorio del progetto CEP: l'uso scientifico della calcolatrice negli anni 60, la costituzione degli istituti di ricerca del CNR, l'attivazione del primo corso di laurea in Scienze dell'Informazione in Italia, il radicamento nell'area pisana di un'attiva rete di imprese informatiche. La mostra si conclude con le sfide della ricerca in corso presso i centri pisani: i Dipartimenti di Informatica, di Ingegneria Informatica e di Fisica dell'Università di Pisa, gli istituti ISTI e IIT del CNR, la sezione pisana dell'INFN.

Cronologia dell'informatica

Il progetto CEP si svolse a Pisa in un periodo particolarmente denso di avvenimenti per tutta la storia dell'informatica. La ricerca di metodi e strumenti per trattare le informazioni accompagna da sempre la storia dell'umanità. Tuttavia, guardando retrospettivamente alle tappe che hanno portato all'informatica come la concepiamo oggi, quasi tutto è successo in un ristretto periodo che possiamo collocare fra il 1948 e il 1963, ovvero dalla Baby Machine di Manchester, il primo calcolatore moderno, a Sketchpad, il programma che ha introdotto le interfacce utente grafiche, interattive e con puntamento direttamente su schermo.
L'avventura della CEP, che si svolse fra il 1955 e il 1961, condivide questo affascinante periodo storico. Il grande pannello che introduce la mostra presenta su larga scala una selezione delle tappe fondamentali della storia del calcolo; mostra invece in dettaglio gli avvenimenti, internazionali e pisani, del periodo magico dell'informatica.
Avvertenza: date le dimensioni del pannello, non tutte le applicazioni sono in grado di aprire le immagini alle risoluzioni più alte.

I documenti raccontano le storie della CEP

La mostra propone una selezione dei documenti e delle fotografie originali sui quali si è basata la nuova ricostruzione delle storie protagoniste del percorso espositivo.
I documenti, presentati nelle tre vetrine della prima sala della mostra, sono stati scelti sia per i fatti che riportano, sia per gli aspetti curiosi che fra le righe si celano e che rendono le storie più umane e affascinanti.

Breve cronistoria dei primi calcolatori Olivetti

Le storie della CEP si incrociano con le storie dei primi calcolatori Olivetti: la loro progettazione e costruzione iniziò a Pisa nei Laboratori di Ricerche Elettroniche che l'azienda di Ivrea installò a Barbaricina nel 1956.
Il documento è una concisa collezione di appunti, immagini e riferimenti per orientarsi nella storia e nel design dei primi calcolatori Olivetti, dalla Macchina Zero al GE-115.